DIRETTIVA CSRD E REPORTING DI SOSTENIBILITA': NUOVE REGOLE PER LE IMPRESE

ll 10 novembre 2022 il Parlamento Europeo ha adottato in via definitiva la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che dal 2024 obbligherà le aziende a pubblicare i dati sull’impatto delle proprie attività su ambiente, persone e pianeta con il duplice obiettivo di contrastare il greenwashing e di dare un impulso tangibile all’integrazione della sostenibilità nei processi produttivi. La Direttiva CSRD precisa le nuove modalità di produzione e presentazione del reporting di sostenibilità, modificando la Direttiva UE 95/2014, ovvero la norma vigente sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (Non Financial Reporting Directive – NFRD).

La Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) introduce obblighi di trasparenza e rendicontazione più stringenti sull’impatto delle aziende sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, con riferimento ai criteri comuni in linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’UE e con i fattori ESG.

Con la nuova Direttiva CSRD la rendicontazione cambia nome, da “reporting non finanziario” a “reporting di sostenibilità”, e con essa si amplia il bacino di società soggette ad obbligo di comunicazione in tema di sostenibilità aziendale. L’applicazione delle regole previste dalla Direttiva CSRD avverrà tra il 2024 e il 2028 secondo le seguenti fasi:

dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025

dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza nel 2026

dal 1° gennaio 2026 per le PMI quotate e le altre imprese quotate, con scadenza nel 2027. Le PMI possono scegliere di non partecipare fino al 2028.

Con la nuova Direttiva, tutte le imprese di grandi dimensioni e le PMI quotate (tranne le microimprese quotate) saranno obbligate a rendicontare le informazioni di sostenibilità secondo nuovi criteri e contenuti.

Le PMI non quotate, non rientrando nel campo di applicazione della CSRD, non hanno l’obbligo di redigere il report di sostenibilità, ma potranno farlo su base volontaria, tenendo conto che i cittadini e il sistema economico e finanziario sono attenti a questi aspetti. Sia per le PMI che per le imprese extra-UE, verranno diffusi degli standard ad hoc semplificati. L’azienda capo-filiera potrà richiedere informazioni in ambito ESG anche alle PMI appartenenti alla propria catena di fornitura, in caso contrario dovrà spiegare i motivi per cui non è stata in grado di ottenere i dati previsti. Pertanto, sarà sempre più indispensabile che le società di dotino di una valida ed efficace governance aziendale per gli aspetti ambientali, sociali e della sostenibilità.

La direttiva CSRD è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 16 dicembre (Direttiva UE 2022/2464 del 14 dicembre 2022) entra in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. L’Italia e gli altri Stati membri avranno 18 mesi per recepirla. Il bilancio di sostenibilità dovrà essere redatto secondo gli standard europei definiti dall’EFRAG.